martedì 8 luglio - 2014
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Annamaria Punzo

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di Annamaria Punzo Un reportage che racconta quella parte dell’Isola che vuole crescere e rimanere qui, ma che segue anche le richieste del mercato del lavoro odierno, con molte innovazioni

Bambino in carriera

ISCHIA- Ad Ischia spesso e volentieri parlare di lavoro è un tabù, perché la crisi tutti la sentono e seppur molti ne parlino, spingersi a discutere della propria occupazione nel futuro e di quella dei propri figli è un boccone amaro per tanti. Proprio per questo, sono tantissimi gli isolani che scappano, che lasciano Ischia per andare in terraferma, con l’idea di perseguire gli studi e di laurearsi per poi cercare lavoro ovunque tranne che a casa propria. 

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Un viaggio tra le cure dimagranti di adolescenti e signore dell’Isola verde, che non badano a spese pur di apparire belli e “sani”. di Annamaria Punzo

ISCHIA- Succede in ogni famiglia isolana, indifferentemente da budget elevato o meno, di avere casi di sovrappeso o di dimagrimenti repentini. Tutto ciò molto spesso è incentivato da pubblicità ingannevoli, ma anche da molti finti esperti che, presi dal business del dimagrimento veloce e low cost, promettono miracoli a signore e adolescenti di mezza Ischia. Ed i primi segnali sono evidenti in farmacia, dove barrette energetiche, particolari tisane e tanto altro, portano a veri e propri incassi record, con oltre 100.000 euro annui registrati per acquisti del genere.

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Dottor Buonanno

di Annamaria Punzo

ISCHIA - “L’Isolano dell’anno” per il Golfo, ma anche per tutti gli ischitani, non può che essere per questo 2013 un uomo che si è distinto nel corso degli eventi per umiltà, affetto e dedizione verso il suo lavoro, che ogni giorno lo vede impegnato in piccole e grandi battaglie tra le corsie del Rizzoli. Il Primario Dottor Roberto Buonanno, con il suo impegno nei confronti del piccolo Alessandro e verso tanta gente, ha reso un servizio alla comunità fondamentale, e in uno speciale a lui dedicato, sono tante le riflessioni ma anche le scoperte fatte su di lui. L’uomo prima del medico, ma anche il pendolare tra Napoli ed Ischia, il papà e il fratello… ma soprattutto l’amico, di tutti, da sempre.

Il lavoro del medico è uno tra i più complessi, non solo per le responsabilità del caso, ma anche per i tanti volti che si incontrano lungo le corsie d’ospedale. Partendo dai grandi successi, non si può evitar di chiedere: il piccolo Alessandro oggi, come sta?

“Alessandro sta bene, compatibilmente con quella che è la patologia di base. Ma sta benissimo da quando, da fine maggio, è a casa sua, dove può godere dell’affetto della madre, dei fratelli, di tutti quanti gli vogliono bene, e perché no, di noi medici e infermieri.”

L’ospedale Rizzoli, spesso bersagliato dai tanti problemi che un po’ tutta la sanità nazionale vive, nella Sua figura, si è distinto per cuore e promozione di una medicina giusta, favorendo così l’iter di assistenza domiciliare di cui il piccolo Alessandro necessitava. Cosa andrebbe ancora fatto per l’ospedale?

“Il Rizzoli deve ridiventare un cantiere, Dopo i lavori fatti nel 2003 e nel 2004 hanno fatto seguito solo promesse; il fantomatico ampliamento è rimasto una chimera: siamo fermi a 67 posti letto che sono pochi per l’utenza che serviamo e per la mole di lavoro che facciamo.”

Essere primario in una piccola comunità significa conoscere i volti di tanta gente e le loro storie, ma anche diventare col tempo un “isolano d’adozione”. Nel tragitto da Napoli ad Ischia, da Lei vissuto quotidianamente come pendolare, vede gli stessi disagi dei tanti isolani pendolari? Come vive questo status?

“Sono a Ischia dal giugno del 2000; più passa il tempo, meno sono “pendolare” e più sono ischitano. I collegamenti sono peggiorati anno dopo anno. Personalmente, ritengo sia quasi impossibile “pendolare”: troppi disagi, soprattutto nei mesi invernali, quando chi viene per lavoro a Ischia viene per offrire un servizio alla popolazione. Ma a molti sembra che questo non interessi.”

Cosa è successo nella sanità locale in questo 2013 ormai quasi terminato? Il Rizzoli quanto può raccontare e quanto sono importanti gli infermieri, il personale

Rizzoli tutto ma anche i volontari all’interno di un così intricato sistema?

“Purtroppo nel 2013 di cose veramente significative non ce ne sono state, se non una riunione prima di Natale che riguarda proprio la ripresa dei lavori nel 2014. Medici, infermieri, volontari:  sono loro il vero motore dell’ospedale. Abbiamo avuto, forse, meno turn-over rispetto agli altri anni, ma siamo ancora lontani da una situazione stabile.”

La famiglia diviene anche chi accompagna le lunghe giornate di lavoro, fatte di tensione, dolore ma anche risate e speranza…quali sono i rapporti tra le corsie d’ospedale? Oltre i pazienti, infermieri e personale tutto cosa rappresentano per Lei?no loro il vero motore dell’ospedale. Abbiamo avuto, forse, meno turn-over rispetto agli altri anni, ma siamo ancora lontani da una situazione stabile.”

“Entrare in Ospedale è come entrare a casa: i rapporti sono ottimi. Cominci con la Guardia Giurata che ti saluta e per forza ti vuole offrire il caffè, con chiunque sorrisi, battute, comunque cordialità. Da me “dipendono” il Complesso Operatorio, la Rianimazione, il “Codice Rosso”, settori nevralgici dell’Ospedale: non ho mai la sensazione che chi mi chiama “Direttore” lo faccia con deferenza, ma piuttosto con amicizia.”

Un buon augurio per gli Ischitani, ma anche una richiesta per le amministrazioni dell’Isola, valido appello per il 2014?


“L’augurio, sia pur banale, è quello della SALUTE! Vorrei incontrare gli Ischitani dappertutto, ma mai in Ospedale. E’ vero che il Rizzoli stà nel comune di Lacco Ameno, ma è un bene di tutto l’Isola: che si smetta con interessi di parte, che tutti e sei i Sindaci operino con sinergismo a favore del Rizzoli. Dall’attuale Ministro arriva di nuovo la minaccia di chiusura: aumentare i posti letto e le nostre prestazioni costituiscono la migliore e definitiva risposta a queste minacce.”


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