martedì 8 luglio - 2014
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Isabella Puca

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Grande successo per la mostra d’arte contemporanea organizzata alla sosta divina di Cava dell’isola

di Isabella Puca

Sono stati i colori di Forio, i protagonisti della mostra organizzata nella sala interna della Sosta Divina, il locale messo a disposizione dalla famiglia Monte che ben si è prestato per l’evento prettamente artistico e culturale. Tanti gli artisti e tante le immagini ferme su tele che, grazie all’ambiente raffinato ed elegante, hanno avuto risalto per la loro grande fattura e pregio. Da un’idea di Giampaolo Monte, da sempre sensibile all’arte in tutte le sue forme, è nata questa bellissima esperienza che ha richiesto maggiore impegno e cura nei particolari.

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L’eco dell’organizzazione di questa mostra ha richiamato personaggi di spessore artistico, come Francesco Liuzzi, quotato pittore napoletano  e Antonietta Righi stimata pittrice procidana, «dir bello è poco, – ha dichiarato – è stata una bellissima esperienza. Ischia è vicino a Procida ma non c’ero mai stata, ci tenevo tanto e se Angela organizzerà un’altra mostra, ci ritornerò!». Entrambi, esponendo per la prima volta a Ischia, hanno dimostrato tutto il loro apprezzamento e piacere nel partecipare a questo evento, insieme ai noti artisti isolani di nascita e di “adozione”. «I dipinti  esposti – ha dichiarato Angela Impagliazzo – hanno rappresentato Forio secondo il punto di vista degli artisti, ne sono scaturite opere di grande fascino e bellezza, la classicità e l’atmosfera antica dei dipinti di Ambrogio Castaldi, Francesco Liuzzi, Antonietta Righi, Salvatore Montessori, Enrica Soligon,  Antonella Buono, Silvia Bibbo; la freschezza gioviale dei lavori di Ute Reindl, Robi Baumann-Castagna, Magda Kismet, Carmine Calise, Doina Dragan, Paola Aelemanno, Paolo Scherillo,  hanno riscosso grande ammirazione e interesse di pubblico. Ho notato con piacere – ha continuato Angela Impagliazzo – che è nata subito una comunione di intenti tra tutti gli artisti  partecipanti intervenuti al Vernissage, sabato 31 maggio».

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La serata si è conclusa felicemente e in grande armonia sulla terrazza vista mare della Sosta Divina, dove tutti gli artisti si sono salutati dandosi appuntamento al più presto per un nuovo incontro artistico.

 

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Al cinema Excelsior, il nuovo film con la De Falco, due spettacoli per una commedia davvero fresca e divertente

di Isabella Puca

Valerio Caprara l’ha definita una commedia molto onesta ma “Vacanz… ieri oggi è domani” è in realtà una commedia non volgare che intende far ridere e sorridere e che, ancora stasera, sarà proiettata al cinema Excelsior. Chi l’ha vista ieri sera non ha fatto altro che ridere dinanzi alla storia dei coniugi Scannapieco, napoletani doc, che decidono che è arrivato il momento di staccare un po’ la spina. Pur tra mille difficoltà economiche, con tre figli e nonno sulle spalle. Si sceglie la partenza intelligente per raggiungere i parenti in Puglia. Incontri/scontri animeranno un’estate calda come non mai, anche se non tutte le vacanze riescono con il buco. L’attrice di Forio, Lucianna De Falco è la protagonista femminile di “Vacanz…ieri oggi e domani”, commedia sull’estate in versione partenopea firmata da Fabio Massa e Lucio Ciotola, attore comico di teatro, qui al debutto dietro la macchina da presa.Tra gli attori, il grande Carlo Croccolo nel ruolo del nonno e Daniela Cenciotti che interpreta la mamma del Nord, «ho fatto questo film per il piacere di lavorare con Carlo Croccolo, un pezzo di storia non solo per l’aver doppiato Totò. In questo film c’è la storia di due famiglie le cui vicende si intrecciano, due linee narrative con un epilogo finale molto interessante. Io interpreto un personaggio tipico, la figlia di Croccolo, una mamma napoletana di polso. La cosa bella succede alla fine, quando avviene una conversione religiosa». 

La De Falco interpreta la Madonna nella Via Crucis La De Falco, foriana doc, ha interpretato il ruolo della Madonna nella Via Crucis, di cui tanto si è polemizzato, andata in scena a Forio con la regia di Salvatore Ronga, «Non mi sono esposta perché c’è stata una diatriba che ho trovato davvero inutile. La Madonna  - racconta la De Falco – è  il personaggio più suggestivo che io abbia mai interpretato ed è un po’ come se questo film abbia presagito questo ruolo, ho visto questa conversione finale del film come un segno del destino». Messa da parte la Via Crucis pasquale, la più polemizzata ma forse anche la più sentita da parte dei presenti, è ora tempo di vacanza e Lucianna, di vacanze, ne ha fatte di divertenti, «negli ultimi 7 e 8 anni – racconta Lucianna – partivo sempre, da sola, il 24 luglio giorno del mio compleanno. Una vacanza memorabile però fu quella con la mia amica MariaPina. Partimmo con un treno per Montecarlo, andammo al Casinò e vincemmo una cifra esorbitante. Decidemmo di passare la nottata tra yacth ed elicotteri. Entrammo in discoteca con due tipi belli da paura  con una Lamborghini e le donne ingioiellate ci guardavano male. Fu un’esperienza unica». Nella colonna sonora del film, Nino D’Angelo e Maria Nazionale, che ricantano “Jammo jà” come un inno alla proverbiale vitalità e al sorriso partenopeo pure in tempo di crisi. I progetti che ha in serbo per i suo fan sono tanti, dopo aver interpretato Anna Magnani in “La grande menzogna” per la regia di Carmen Giardina, sarà presto sullo schermo nella stessa veste ma diretta questa volta da un regista da Oscar, «mi sono rivista nelle vesti della Magnani e questa volta sono una cosa da paura, uno schianto!».  

Lucianna De Falco con Pietro Tosi

Lucianna De Falco con Pietro Tosi

Nel corto diretto dalla Giardina Anna Magnani è in America e, durante la cerimonia degli Oscar, conosce Bette Davis invitandola a casa sua per un tè. Con l’aiuto di un’interprete le due attrici si scambiano complimenti e la Davis, che è in possesso di alcune pellicole da loro interpretate, propone alla Magnani di guardarle insieme. La serata però, prenderà una piega inaspettata. La Magnani e la Davis, si sono realmente conosciute e scambiate per anni lettere piene di confidenze.  Il loro incontro è lo spunto da cui parte La grande Menzogna, per poi diventare commedia agrodolce sulla vita delle artiste anomale e “difficili”, girata in parte a colori e in parte in bianco e nero, in una perfetta citazione della fotografia dei film anni ‘50. Per il resto bisogna attendere notizie più ufficiali, ma ora non resta da fare che gustarsi “Vacanz… ieri oggi e domani”!

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La pro loco Sant’Alessandro lancia un invito a tutti gli ischitani per realizzare quest’anno una festa che, con l’aiuto di tutti, sarà degna delle precedenti edizioni

Di Isabella Puca

Il periodo estivo è ufficialmente iniziato. Da qui alla fine dell’estate, ogni mese sarà cadenzato da appuntamenti che, isolani e turisti, aspettano tutto l’anno. Le polemiche riguardo la festa di Sant’Alessandro,  saltarono fuori a inizio anno, durante la presentazione degli eventi per il Comune di Ischia: tanta attenzione dedicata ad altre feste e nessuna riguardo il corteo storico del 26 di agosto. «Siamo stati ignorati e fa molto male.Si è parlato solo della festa di Sant’Anna e di quella della Vendemmia, ma quest’ultima cos’ha di storico? Cosa offre al turista» furono queste le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dal dott. Franco Napoleone, organizzatore della storica sfilata di fine agosto. Per la prima volta, l’anno scorso, la festa non fu fatta per mancanza di fondi. Fu enorme il dissenso sia da parte degli ischitani, affezionati a quella tappa estiva con la storia della loro isola, sia, soprattutto, dei turisti i quali erano soliti organizzare le loro vacanze a Ischia proprio per prendere parte alla sfilata. Dopo aver presentato un’istanza di partenariato sotto invito dell’assessore Pasquale Sommese, la sfilata era stata fatta rientrare nel giro dei castelli della Campania, per cui vennero stanziati 350mila euro da dividere tra i vari comuni. Comune capofila, promotore dell’evento “Borghi e castelli in scena, percorsi tra tradizione arte e cultura”,  il comune di Acerra e Ischia, con il suo Castello Aragonese, luogo di partenza del corteo rientrava nel progetto. All’inizio venne assicurata al dott. Napoleone la somma di 10 mila euro per poi fargli sapere che  non sarebbero arrivati soldi ma solo servizi, come usufruire di un pullman o degli sbandieratori. Messa per il momento, da parte l’amarezza, così come promesso a inizio anno, la festa quest’anno si farà ma saranno i cittadini dell’isola e i turisti, affezionati da sempre, a finanziarla. È stata trasmessa infatti in questi giorni una nota, che riportiamo integralmente più in basso, con cui l’associazione pro Sant’Alessandro, promotrice dell’iniziativa e custode degli abiti, rivolge un accorato appello a tutta la cittadinanza, agli operatori e imprenditori per un sostegno economico, affinché anche quest’anno si realizzi un corteo storico degno delle precedenti edizioni.Chiunque voglia finanziare la festa può infatti contribuire con una quota a piacere diventando socio della manifestazione e le stesse quote saranno detraibili fiscalmente. In questo modo, con l’aiuto di tutti, il corteo storico potrà realizzarsi colmando il vuoto lasciato l’anno passato quando Vittoria Colonna, Ferrante e i popolani del Castello rimasero chiusi nella loro roccaforte.

img_s_alessandro-728156L’appello

Festa di Sant’Alessandro. Ischia 2014

Da 34 anni il 26 agosto, giorno dedicato a Sant’Alessandro, si rievoca la storia millenaria dell’isola attraverso il corteo storico della festa di Sant’Alessandro.

La manifestazione ha continuato a crescere anno dopo anno grazie all’aiuto e al consenso  degli ischitani e dei turisti che da sempre hanno compreso il principio ispiratore che la muove: far conoscere le origini e la straordinaria storia di un luogo attraverso i suoi personaggi, sentendosi in questo modo tutti orgogliosi di un passato, premessa fondamentale per la costruzione di un presente e futuro migliore. Ed è per  questo che tutti si sentono parte della festa.

La festa si realizza con il volontariato e l’impegno di coloro che credono in questa iniziativa ma le spese per realizzare l’ evento, oggiappuntamento consolidato per l’isola,sono notevoli.

L’associazione pro Sant’Alessandro, promotrice dell’iniziativa e custode degli abiti,  rivolge un accorato appello a tutta la cittadinanza, agli operatori e imprenditori per un sostegno economico, affinché anche quest’anno si realizzi un corteo storico degno delle precedenti edizioni.

Chiunque voglia finanziare la festa può contribuire con una quota a piacere diventando socio della manifestazione e le stesse quote saranno detraibili fiscalmente.

La Pro Sant’Alessandro, comunicherà le spese preventivate per la realizzazione della manifestazione 2014 e le relative quote contributive versate.

Inoltre, chiunque voglia partecipare al corteo storico indossando uno degli abiti della sfilata, fino ad esaurimento degli stessi, può chiamare il dott. Napoleone al numero telefonico 328 0741626.

Per ogni informazione potete contattare la Pro Sant’Alessandro su prosantalessandro@gmail.com o il dott. Napoleone al 328 0741626.

Grazie a tutti

Questa sera e domani al cinema Excelsior il nuovo film con la De Falco, due spettacoli per una commedia davvero fresca e divertente

di Isabella Puca

Valerio Caprara l’ha definita una commedia molto onesta ma “Vacanz… ieri oggi è domani” è in realtà una commedia non volgare che intende far ridere e sorridere e che stasera e domani approderà al cinema Excelsior. La storia è quella dei coniugi  Scannapieco, napoletani doc, che decidono che è arrivato il momento di staccare un po’ la spina. Pur tra mille difficoltà economiche, con tre figli e nonno sulle spalle. Si sceglie la partenza intelligente per raggiungere i parenti in Puglia. Incontri/scontri animeranno un’estate calda come non mai, anche se non tutte le vacanze riescono con il buco. L’attrice di Forio Lucianna De Falco è la protagonista femminile di “Vacanz…ieri oggi e domani”, commedia sull’estate in versione partenopea firmata da Fabio Massa e Lucio Ciotola, attore comico di teatro, qui al debutto dietro la macchina da presa. Tra gli attori, il grande Carlo Croccolo nel ruolo del nonno e Daniela Cenciotti che interpreta la mamma del Nord. Sull’edizione di domani de Il Golfo l’attrice foriana racconta le sue vacanze e le ultime novità cinematografiche che la vedono molto vicina a un regista da Oscar.

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Scopo della nuova Associazione è quello di organizzare corsi di formazione per i giovani che si avvicinano all’arte del pane, così da creare nuovi posti di lavoro

di Isabella Puca

foto Giovan Giuseppe Lubrano

Stando alle statistiche economiche nazionali quella dell’arte bianca è uno dei pochi settori in Italia in cui la richiesta di lavoro è in costante crescita. Il lavoro del panettiere è un lavoro artigianale presente da sempre: il pane, nonostante la crisi, non manca mai dalle nostre tavole. Nella mattinata di ieri è stato presentato al comune d’Ischia il club Arti & Mestieri Sud il cui presidente è Alessandro Slama, panificatore ischitano da anni socio del Club. «Sono lieto di ricevere questa carica – ha dichiarato Slama -, avevo 22 anni quando ho scelto di far parte di questa famiglia. Il mio impegno per questo club è quello di fare entrare i giovani, è difficile trovarne che  vogliono lavorare in questo campo. Voglio che da domani bussino alla mia porta per dirmi che vogliono imparare senza farsi scoraggiare dagli orari. Il lavoro non è solo quello che si fa di notte». Il club Arti & Mestieri è un’Associazione internazionale con sede a Ravenna, attiva da oltre dieci anni, che riunisce un centinaio di maestri panificatori, pasticcieri e cuochi, provenienti da tutte le zone d’Italia con lo scopo comune di  promuovere la gastronomia artigianale, «il nostro scopo – ha dichiarato Fausto Rivola presidente del Club –  è quello di valorizzare gli artigiani poco conosciuti ma che fanno cose splendide. È fondamentale per noi lo scambio di esperienze così da poter crescere, apprendendo ciascuno dall’altro. Per uscire da questa crisi  basta poco, magari una piccola attenzione ai clienti che qualche volta vogliono solo qualche novità, una forma o un sapore diverso». Vista la grande e attiva presenza di soci provenienti dal Mezzogiorno, il Club ha deciso di promuovere la nascita del Club Arti e mestieri Sud per far sì che sempre più giovani si avvicinino a questa professione che, come gli altri mestieri artigianali, rischia di scomparire, «da due anni, – continua il presidente Rivola-  in collaborazione con il Ministero del Lavoro, abbiamo impiegato per 6 mesi 20 ragazzi in 10 botteghe artigiane e molti sono stati assunti. Noi come ente abbiamo dato loro la formazione teorica e la conoscenza delle materie prime. Avendo eliminato l’apprendistato oggi quando un giovane si presenta da un artigiano senza esperienza costa e un datore, a lui, preferisce l’operaio qualificato.  Ora vogliamo ampliare questo progetto di avvicinamento dei giovani dai 18 ai 29 anni, per dare possibilità ai nostri associati qui nel sud di poter utilizzare questo percorso e avere così la possibilità di avere posti di lavoro». È questa un’occasione da non perdere, una possibilità lavorativa unica per crescere e far crescere il nostro territorio.

foto box slama

 

 

Alessandro slama, panificatore da tre generazioni

La carica appena ricevuta di presidente del Club Arti & Mestieri Sud, di certo lo inorgoglisce ma Alessandro continua a lavorare con dedizione e con umiltà. Dopo due generazioni di panettieri, la sua è la terza che si impegna giorno e notte in quello che dalle nostre tavole non manca mai: il pane. «Il mio scopo – racconta Alessandro – è quello di uscire dalle quattro mura e far capire che noi panettieri non siamo gli ultimi arrivati. Il nostro è un prodotto che arriva in tutte le tavole ed è il frutto di un lavoro valido». Dal 2007 Alessandro lavora con dedizione, impastando pane, panettoni, colombe e ciambelle, al suo fianco la sua compagna di vita, sua moglie, «la mia – racconta ancora Slama – è una vera e propria passione, ho sempre lavorato nella bottega di famiglia poi mi sono staccato dalla famiglia anche grazie all’aiuto di mia moglie che mi è stata vicina e ha fatto le notti al posto mio quando era in attesa. Mi ha sostenuto quando andavo fuori per aggiornamenti lavorando al posto mio e questa carica di presidente del Club Arti & Mestieri Sud è un piccolo tassello che ci ripaga da tutti i nostri sacrifici». Sono sempre di meno i giovani che vogliono imparare il lavoro artigianale, come ad esempio quello del panettiere, un mestiere impegnativo sì ma ricco di soddisfazioni e riconoscimenti. Il prodotto del panettiere arriva davvero a tutti e lo fa ogni giorno, che sia integrale, ai cereali o al latte, al pane non ci pensa la Provvidenza cara a Manzoni, al pane ci pensa l’artigiano. ISPU

 

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I procidani ricordano Troisi come un uomo alla mano nonostante la sua notorietà; tra questi Giovanni Scotto di Carlo che, a 23 anni, fu la controfigura proprio di Troisi

di Isabella Puca

A vent’anni dalla sua scomparsa e dall’uscita de “Il postino” l’isola di Procida è ancora oggi l’isola di Trosi. Tanti gli stranieri che, approdati sull’isola dalle case basse e dai colori pastello,  si emozionano passeggiando  nell’isola de Il postino. Dopo aver letto il romanzo di Antonio Skàrmeta, intitolato appunto “Il Postino di Neruda”, Troisi decise di trasportare nel mondo cinematografico questa originale e poetica favola moderna, aggiungendoci un tocco della sua tipica malinconia. Il comico dei sentimenti decise di girare la pellicola nell’isola di Procida, cercando di mantenere le caratteristiche di Isla Negra dove era ambientata la storia del libro. La piccola isola del Golfo fu l’ ultimo set prima della sua prematura scomparsa; egli morì infatti qualche settimana dopo la fine  delle riprese senza aver potuto gustare il successo del suo capolavoro. Nonostante il suo precario stato di salute Troisi volle comunque terminare le riprese, non si girava più di un’ora al giorno, recandosi sull’isola con un elicottero privato che atterrava sul campo sportivo “Mario Spinetti”. La storia si svolge a Marina Coricella, un  piccolo villaggio di pescatori che negli ultimi anni ha subito una serie di modifiche che però non ne hanno intaccato quel fascino unico e suggestivo. Altro luogo visibile nel film è il porto, non quello turistico con navi e odore di nafta ma quello dei pescatori sormontato da gabbiani dove, l’unico odore percepibile è quello del mare. La spiaggia, un tempo di Pozzo Vecchio, è ora quella del postino e, a occhi chiusi, lui è lì a parlare di poesia con gli occhi verso il mare. Anche il bar di Beatrice è ancora lì, l’atmosfera non è più la stessa, gli interni furono inoltre ricostruiti a Cinecittà, ma resta il frinire delle cicale che offrivano il sottofondo alla poesie celebrate da Mario. L’ufficio postale dove lavorava il protagonista interpretato da Troisi si trova invece in Piazza dei Martiri e la chiesa della processione è la Chiesa della Madonna delle Grazie. Il procidano Giovanni Scotto di Carlo, fece da controfigura a Troisi, l’emozione del ricordo è ancora tanta, «mi colpì perché – ha raccontato – nonostante fosse ormai famoso era un persona alla mano, disponibile nonostante fosse evidentemente malato. Era uno di noi e rimanemmo tutti molto male». Giovanni aveva appena 23 anni, fu scelto perché la controfigura ufficiale si ammalò ma le riprese non potevano fermarsi, «per me era un mito, – ha continuato Giovanni – in tanti venimmo reclutati ma la mia scelta fu casuale. Venni utilizzato soprattutto in fase di realizzazione della scena, quando Massimo era dietro la macchina da presa. Ero io di spalle, in qualche scena in bicicletta e nella scena in cui Mario e Pablo sono fuori la locanda a parlottare di come conquistare la Cucinotta». Nello speciale che la Rai, in questi giorni, ha dedicato a Massimo Troisi, i procidani hanno ricordato l’atmosfera che regnava su Procida durante tutto il tempo delle riprese. L’immagine dell’attore è quella di un uomo alla mano, che scherza e racconta barzellette, «quando c’è Il Postino in tv, -ha dichiarato ai microfoni Rai Fabrizio Borgogna – l’isola si collega come se fosse la finale dei mondiali».

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Re dell’evento il finger limes con cui Palamaro, Di Costanzo e Patalano hanno preparato dei finger food stellati

di Isabella Puca

foto Tommaso Monti

Un evento unico per pochi quello tenutosi alla Casa Colonica del Negombo, sempre nell’ambito di Ipomea. Tre chef, Nino Di Costanzo, Pasquale Palamaro e Francesco Patalano hanno presentato tre finger food il loro creazione a base di Finger limes. È il caviale citrico, questo frutto dalla forma ovale che contiene al suo interno piccole perle vegetali che esplodono nel palato, il re del pomeriggio. Nelle prelibate pietanze preparate dagli chef o nel rosè prodotto nel Veneto dal Duca Fulceri Camerini, patron del parco, inebria e sorprende i presenti. «È grazie a Marco Castagna – ha dichiarato il duca Camerini – e al complice vivaista Francesco Genovese che abbiamo qui questo finger citrus. È stata una caccia al tesoro per trovare questo frutto australiano che matura in tempi diversi dai nostri ma ci siamo riusciti. Non si tratta di Ogm come molti hanno pensato, arriva dalla foresta australiana e Ipomea lo ha introdotto in Italia a livello internazionale». Facente parte di una delle specie australiane più note di agrumi, la cui coltivazione sta prendendo piede in Europa, il microcitrus australasica è un albero che cresce nelle foreste tropicali australiane e che produce piccoli frutti dalla forma allungata di diversi colori. I tre chef hanno utilizzato la polpa di questo piccolo frutto per tre finger food davvero eccezionali. Lo chef Di Costanzo, due stelle michelin, ha riprodotto delle mozzarelle con latte di bufala e del biossido di titanio con all’interno un’esplosione di caviale citrico, tre piccole prelibatezze su di un fondo di pomodoro, il bianco e rosso della caprese mediterranea colorata da una fogliolina di menta croccante. Lo chef Francesco Patalano ha invece riproposto una tartarre di gambero marinato al bellini con pesche e naturalmente, il citrus a dare colore e sapore di contrasto al finger food servito in un minimal piattino nero. Infine lo chef Pasquale Palamaro, una stella Michelin, ha riproposto su di un piccolo piatto in marmo un baccalà condito dal citrus  e una glassa ai peperoni. Furono i coloni in Australia a utilizzarlo per fare drink e marmellata,  poi iniziò a diffondersi nel 2000 in alcuni ristoranti in giro per il mondo e alcune aziende sono riuscite a commercializzarlo internazionalmente. Ora, grazie a Ipomea del Negombo, sarà possibile introdurre questa coltivazione sulla nostra isola e godere  di questo frutto prelibato.

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Una manifestazione ricca di appuntamenti che, giunta alla dodicesima edizione, ha fatto il pieno di presenze

di Isabella Puca

Foto Tommaso Monti

Quello di Ipomea del Negombo è ormai un appuntamento consolidato del maggio degli ischitani. Giunto quest’anno alla  sua dodicesima edizione ha avuto, ancora una volta, un pubblico delle grandi occasioni. Ischitani e turisti sono infatti accorsi numerosi nella tre giorni che ha visto piante di ogni genere, e non solo, splendere sotto al sole. In molti sono ritornati alle loro case carichi di piante da giardino, bulbi, piante grasse, orchidee e jalapenos, il peperoncino spagnolo di media grandezza che da qualche anno, grazie a Ipomea, è comparso sulle tavole degli ischitani. Già dall’ingresso è un’aria sana quella che si respira, un corridoio di piante porta poi al mercato vero e proprio dove,  tra il verde, spiccano le ceramiche colorate di Alessandro e lo stand di Katia Massaro, presidente onorario dell’Associazione Oceanomare delphis Onlus per sostenere la campagna contro l’inquinamento del mare. Un’ondata di odori invade le narici, sono le decorazioni vegetali e profumate di Massimo Rocco, prodotti a base di lavanda blu dell’Alta Provenza, bouquet, ghirlande decorative, oli essenziali che sorprendono nelle loro forme e fragranze. Poco più avanti alberi da frutto, di cui alcuni dalle forme strane e inusuali, piante grasse tra cactus, agave e aloinopsis, ciascuna nel suo piccolo vaso dotato di cartellino così da farne conoscere il nome anche da chi il pollice verde non ce l’ha. Sono le piante rare e inconsuete della fascia temperata calda le protagoniste della mostra, preziose orchidee striate nei petali di diversi colori, rose, gerani, insomma ce n’è per tutti i gusti, per chi ama i fiori in casa, per chi all’esterno o per chi, ai fiori, preferisce il sempre verde. Non è mancata l’Attacus atlas, chiamata anche la farfalla cobra per il particolare disegno delle sue ali che ricorda i colori dell’omonimo serpente che, con i suoi 30 cm di apertura alare, è una delle specie più grandi del mondo. Quest’anno però è stato possibile portare ali di farfalla a casa, grazie a simpatici orecchini composti proprio da vere ali di farfalle. Seminari, eventi speciali e mostre hanno arricchito la tre giorni, donando ai visitatori non un semplice mercato ma una ricca manifestazione. E ancora bellezze dalle regioni tropicali, libri introvabili e appuntamenti con il meglio dei laboratori del Gusto – Slow Food. Insomma, è una meravigliosa storia quella raccontata, anche quest’anno, da Ipomea dove gli ischitani hanno portato la natura a casa loro.

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Sabato 31 maggio dalle ore 20:30, nella sede di Via Iasolino, tra canti e musica ci sarà la presentazione dei lavori svolti durante l’anno dai ragazzi dei laboratori Luca Brandi Onlus

L’Associazione Luca Brandi Onlus chiude i suoi laboratori con una grande festa tutta dedicata ai ragazzi. Sabato 31 maggio dalle ore 20:30, nella sede di Via Iasolino, tra canti e musica ci sarà la presentazione dei lavori svolti durante l’anno. Verrà presentata la mostra finale dei laboratori di fotografia, scrittura creativa, fumetto, inglese, latino, psicologia, chitarra, canto, ceramica e pittura per un momento di condivisione davvero unico. Ma la festa continua anche domenica quando, alle ore 20:00, sempre in sede, si esibiranno i bambini del laboratorio di teatro curato da Salvatore Ronga per uno spettacolo tutto incentrato sulle favole. Si concluderà poi lunedì 2 giugno quando, con un flash mob che attraverserà il centro cittadino,  verrà presentato il lavoro dei ragazzi del laboratorio teatrale di Ronga dal titolo “Le città invisibili”. Come fare a farsi sorprendere? Basta trovarsi a Ischia Ponte dalle 10:00 e a Ischia Porto dalle 18:00 e aspettare che il teatro compi la magia.  Lo spettacolo trasformerà la città in spazio scenico. Una performance che di ogni luogo rivelerà le relazioni sottese attraverso il movimento, il corpo e la parola. Dal racconto che Marco Polo fa al Gran Khan dei Tartari, tappe di un atlante immaginifico, le città invisibili rivivono nel disegno che affiora scalfendo la superficie delicata della memoria, come in un frottage emotivo sempre diverso e sorprendente. Dalle pagine del romanzo di Italo Calvino, giovani viaggiatori osserveranno con occhi nuovi il paese in cui vivono. Sulle tracce di Diomira, Tecla, Bauci, Isidora, Zemrude, Argia, Adelma, Sofronia, Armilla, Ottavia, Ersilia, Zirma, Cloe. I ragazzi dei laboratori di Luca, vi aspettano!

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Ad accompagnare le immagini di Ischia scattate da Sofia Barricelli i versi della poetessa Vittoria Mariani

di Isabella Puca

È grazie agli scatti di Sofia Barricelli, orgogliosa Santangiolese, che alcune immagini significative di Ischia sono approdate a Napoli in una serata dedicata a una proiezione fotografica accompagnata dai versi di Vittoria Mariani, alcuni, estratti dal suo libro di prossima uscita “Memorie sciocche”. È stata una serata unica quella di Venerdì 16 maggio, dove, presso l’Associazione culturale Natakapa in Via Sedile di Porto a Napoli, la compenetrazione di tre arti quali poesia, arte e musica hanno emozionato i presenti e si spera possa  riuscire a emozionare a breve anche noi ischitani. Anna Troise, famosa attrice del napoletano, ha declamato i versi scritti dalla Mariani che hanno accompagnato le bellissime foto della nostra Sofia, «è stata un’emozione bella, per un evento particolare. Questo progetto, arrivato all’improvviso, mi ha coinvolta totalmente e, a 40 anni, ho deciso di pensare un po’ a me. La collaborazione con la Mariani è nata per combinazione: ho pubblicato su facebook alcune mie fotografie e lei, notandomi, ha deciso di associare i suoi testi alle mie immagini. Pian piano si è pensato di coinvolgere altre persone e così di presentare questo progetto». Sofia scatta foto da sempre, da quando, adolescente, girava in motorino con la macchina fotografica nello zainetto. La particolarità delle foto scelte per “poemoscatti” risiede nel fatto che sono foto scattate con uno smartphone dotate però di un’intensità pari a quella di una foto scattata da un professionista con una macchina dall’obbiettivo prezioso. «Le foto che scatto – ha raccontato ancora Sofia – non sono semplici paesaggi ma particolari che mi emozionano e che possono emozionare anche le persone che ho vicino. Sono solo due le foto che ho ritoccato, tutto il resto è originale. Io ho colto l’attimo in maniera fotografica e lei, la Mariani con i suoi versi, nell’animo».  A giugno porteranno il progetto, e quindi le immagini della nostra isola, a Sorrento ma sperano di poterlo portare a luglio anche sulla nostra isola. I versi della Mariani, impegnata sempre in prima linea in favore di Napoli, sono dotati come sempre di una forte incisività. Accompagnati ai particolari della nostra isola, fermi in un’immagine scattata dall’obiettivo sensibile della Barricelli, hanno dato al tutto un tocco unico per un progetto che si spera possa al più presto prendere il largo portando con sé la nostra Ischia.


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