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Continua lo scandalo dei minori che giocano ai videopoker sui traghetti ischitani

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Le navi utilizzate per il trasporto pubblico per e dalle isole del golfo, trasformate in casinò galleggianti dove possono accedervi tutti, anche e soprattutto i minori.

 

Di Marco Gaudini

 

ISCHIA -Solo poco tempo fa avevamo denunciato dalle pagine del nostro giornale la gravissima situazione che si generava sui traghetti di collegamento tra Napoli e Ischia, dove, come testimoniavano le foto pubblicate, decine e decine di minori giovavano indisturbati e spesso accompagnati dai propri genitori alle cosiddette “macchinette” slot-machines.

A distanza di qualche settimana, nulla è cambiato anzi, come era prevedibile, con l’arrivo dell’estate e l’intensificarsi del numero di passeggeri sui traghetti, la situazione è notevolmente peggiorata.

Come dimostrano queste foto, sono ulteriormente aumentati i fruitori delle macchinette per il gioco d’azzardo e, purtroppo, buona parte di questi sono minori o addirittura bambini a cui proprio i genitori insegnano durante il viaggio a giocare d’azzardo.

Parliamo anche di molti ischitani che utilizzano i traghetti come Casinò galleggianti. Questa estate è prevedibile un delirio di giocatori sui mezzi di trasporto che collegano le isole del golfo alla terraferma.

 

Molti ischitani usano i traghetti come Casinò e insegnano ai figli a giocare.

 

I passeggeri sembrano come “iponotizzati” dal tintinnio di luci e di suoni di queste macchinette mangia soldi. E così, euro dopo euro, il tempo di un piccolo viaggio può diventare nefasto per una famiglia in difficoltà, che nel tentare la fortuna aggrava ulteriormente la sua situazione economica.

Ormai sono centinaia di migliaia i giocatori seriali d’azzardo in Italia, 800.000 secondo gli ultimi dati delle organizzazioni che si occupano del contrasto al gioco d’azzardo, sono i giocatori affetti da ludopatia, 2-3 milioni di persone sono a rischio patologico per un business che si attesta attorno ai 80 miliardi di fatturato l’anno circa il 4% del PIL nazionale.

Si può ben comprendere pertanto gli ingenti interessi economici che gravitano attorno alle ben 400.000 slot-machines installate nei locali o nelle agenzie autorizzate in Italia, o come in questo caso sui traghetti del golfo napoletano.

Visto il notevole giro d’affari economico nel tempo lo stato, attraverso i vari governi, ha provveduto a legalizzare alcuni giochi d’azzardo, come i videopoker, per garantirsi un maggior gettito fiscale stimato oggi intorno agli 8 miliardi di euro l’anno, creando la figura dello “Stato biscazziere”.

Si stima inoltre, però, che per le cure dei dipendenti dal gioco d’azzardo patologico (i cd. ludopatici) lo stato spende circa 6 miliardi di euro all’anno, è pertanto pacifico, che il minor gettito fiscale sarebbe compensato da una consistente riduzione di costi sanitari e sociali derivanti dalla massiva diffusione del gioco d’azzardo.

Se quindi le macchinette ormai spuntano come funghi velenosi in tante attività commerciali, dai bar alle ricevitorie, o alle agenzie per le scommesse, risulta estremamente grave che queste siano istallate anche sui mezzi di trasporto che, seppur privati, effettuano un servizio pubblico. Ed è ancor più grave che le zone dove sono posizionate queste macchinette per il gioco d’azzardo sono liberamente accessibili a tutti, senza alcuna distinzione o tutela per i minori e senza alcun cartello di divieto di per le persone con età inferiore ai 18 anni. Infatti, secondo la legge vigente, (decreto del 6 luglio 2011 n. 98) è vietata la partecipazione al gioco con vincita in denaro ai minori di 18 anni. Inoltre tra le sanzioni oltre ad una multa dai 5000 ai 20000 euro, vi è la chiusura dell’attività, e nel caso di reiterata infrazione la sospensione di qualsiasi licenza di attività o di esercizio.

Come evidenziano queste foto su questo traghetto vi è una palese violazione della legge, ulteriormente reiterata, senza alcun tipo di controllo, ci chiediamo pertanto come mai nessuno intervenga per far garantire il rispetto della legge, in un luogo pubblico.

Inoltre nel caso mostrato in foto, la situazione è ancor più grave, in quanto gli stessi genitori permettano ai figli di giocare alle slot-machines magari, sperando, è qui emerge tutta la gravità della patologia, che la mano innocente di un minore sia più fortunata nel premere il tasto vincente.

 

Basta con queste macchinette mangiasoldi sui traghetti

Ci si chiede come mai le società che gestiscono i trasporti nel golfo napoletano, che espletano, è bene ricordarlo ulteriormente, un servizio pubblico, non abbiano ancora deciso di mutuare i meritevoli comportamenti di centinaia di esercenti commerciali che hanno scelto di non installare alcuna macchinetta “mangia soldi” nelle loro attività, per non incentivare questo fenomeno, contribuendo così ad una consistente riduzione di queste vere e proprie patologie che sempre più spesso stanno rovinando intere famiglie.

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