Home Cultura Ipomea del Negombo, una tre giorni dedicata alla natura

Ipomea del Negombo, una tre giorni dedicata alla natura

Una manifestazione ricca di appuntamenti che, giunta alla dodicesima edizione, ha fatto il pieno di presenze

di Isabella Puca

Foto Tommaso Monti

Quello di Ipomea del Negombo è ormai un appuntamento consolidato del maggio degli ischitani. Giunto quest’anno alla  sua dodicesima edizione ha avuto, ancora una volta, un pubblico delle grandi occasioni. Ischitani e turisti sono infatti accorsi numerosi nella tre giorni che ha visto piante di ogni genere, e non solo, splendere sotto al sole. In molti sono ritornati alle loro case carichi di piante da giardino, bulbi, piante grasse, orchidee e jalapenos, il peperoncino spagnolo di media grandezza che da qualche anno, grazie a Ipomea, è comparso sulle tavole degli ischitani. Già dall’ingresso è un’aria sana quella che si respira, un corridoio di piante porta poi al mercato vero e proprio dove,  tra il verde, spiccano le ceramiche colorate di Alessandro e lo stand di Katia Massaro, presidente onorario dell’Associazione Oceanomare delphis Onlus per sostenere la campagna contro l’inquinamento del mare. Un’ondata di odori invade le narici, sono le decorazioni vegetali e profumate di Massimo Rocco, prodotti a base di lavanda blu dell’Alta Provenza, bouquet, ghirlande decorative, oli essenziali che sorprendono nelle loro forme e fragranze. Poco più avanti alberi da frutto, di cui alcuni dalle forme strane e inusuali, piante grasse tra cactus, agave e aloinopsis, ciascuna nel suo piccolo vaso dotato di cartellino così da farne conoscere il nome anche da chi il pollice verde non ce l’ha. Sono le piante rare e inconsuete della fascia temperata calda le protagoniste della mostra, preziose orchidee striate nei petali di diversi colori, rose, gerani, insomma ce n’è per tutti i gusti, per chi ama i fiori in casa, per chi all’esterno o per chi, ai fiori, preferisce il sempre verde. Non è mancata l’Attacus atlas, chiamata anche la farfalla cobra per il particolare disegno delle sue ali che ricorda i colori dell’omonimo serpente che, con i suoi 30 cm di apertura alare, è una delle specie più grandi del mondo. Quest’anno però è stato possibile portare ali di farfalla a casa, grazie a simpatici orecchini composti proprio da vere ali di farfalle. Seminari, eventi speciali e mostre hanno arricchito la tre giorni, donando ai visitatori non un semplice mercato ma una ricca manifestazione. E ancora bellezze dalle regioni tropicali, libri introvabili e appuntamenti con il meglio dei laboratori del Gusto – Slow Food. Insomma, è una meravigliosa storia quella raccontata, anche quest’anno, da Ipomea dove gli ischitani hanno portato la natura a casa loro.

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