Home Attualità POST CENONI NATALIZI COMINCIANO LE DIETE, MA QUALI?

POST CENONI NATALIZI COMINCIANO LE DIETE, MA QUALI?

Un viaggio tra le cure dimagranti di adolescenti e signore dell’Isola verde, che non badano a spese pur di apparire belli e “sani”. di Annamaria Punzo

ISCHIA- Succede in ogni famiglia isolana, indifferentemente da budget elevato o meno, di avere casi di sovrappeso o di dimagrimenti repentini. Tutto ciò molto spesso è incentivato da pubblicità ingannevoli, ma anche da molti finti esperti che, presi dal business del dimagrimento veloce e low cost, promettono miracoli a signore e adolescenti di mezza Ischia. Ed i primi segnali sono evidenti in farmacia, dove barrette energetiche, particolari tisane e tanto altro, portano a veri e propri incassi record, con oltre 100.000 euro annui registrati per acquisti del genere.

Un investimento che in tanti conoscono bene, e che mettono in risalto in vetrine e scaffali, paladini della dieta, quella “sana”. Ma i sempre più numerosi casi di bulimia, di dimagrimento e ingrasso veloce e spasmodico nelle donne isolane, portano sempre più dietologi e nutrizionisti locali a puntare il dito contro chi promette a parole, ma non con i fatti risultati che siano effettivi nel lungo termine. Ciò dipende particolarmente e soprattutto anche dalle cattive informazioni che girano sulle note “Dukan e Co.”, alcune realmente efficaci, altre davvero dannose per il fisico di chi le prova. Nel web ne girano tante, da quelle golose alle più ferree, prive di cibi solidi ma solo liquidi. Ma se sull’Isola molti le seguono, troppi poi soffrono di risultati catastrofici, ed è quello che è successo a Maria F, nome di fantasia, che una ragazza ha deciso di dare per restare nell’anonimato, pur testimoniando con un’intervista la sua esperienza nel mondo delle disfunzioni alimentari.

Maria, di quale disturbo hai sofferto?

“Ho sofferto di un comunissimo disturbo alimentare … molto grave se non preso in tempo. La mia malattia si chiamava anoressia.”

Quando hai capito di aver bisogno d’aiuto? Cosa hai fatto?

“Purtroppo non ho mai capito di essere malata, è stata la mia famiglia a preoccuparsi e a portarmi da diversi dottori, e c’è da dire che molti hanno anche rifiutato il caso. Mi hanno ascoltata e cercato di farmi capire che avevo un serio problema, ma solo alla fine della malattia mi sono resa conto del mio reale stato di salute. La mancanza di ciclo mestruale, la caduta dei capelli, la paura di qualsiasi cosa fosse commestibile, mi facevano riflettere, ma mai ammettere l’anoressia. Infatti il “non ammettere” è un chiaro segnale dell’ANA.”

Quanto i prodotti faidate e consigli scellerati hanno influito sul tuo stato di salute, hai mai acquistato prodotti sui banchi delle farmacie o al supermercato?

“Ho fatto tantissime diete, provate tutte come anche i prodotti, ma una cosa che non si capisce è che molti pensano che le persone che soffrono di disturbi alimentari odino il cibo. Non è affatto così, spesso l’amore per il cibo in genere, diviene tanto esasperato da averne paura. Ho comprato pillole, lassativi e altri prodotti che cercando su internet ho poi scoperto facessero molto male alla mia salute. Il problema è che simili medicinali li possono comprare tutti e sarei molto contenta se vi fosse più controllo a riguardo.La piramide del cibo

Hai mai pensato a quanto tutto ciò oltre che fisicamente ti sia economicamente costato? Cosa compravi?

“Ricordo le “abbuffate”. Si andava al supermercato e si comprava di tutto, poi si vomitava o si sputava. Andare a fare la spesa era la mia festa, un momento di gioia che mi ritagliavo di solito il sabato, così potevo passare tutta la serata chiusa in me stessa”.

La tua vita oggi?

“Ora mi tengo in forma per non ricadere nel buco nero dell’anoressia, che è una malattia che non va mai via del tutto. Ogni minima sofferenza sembra un valido motivo per tornare a farsi del male.”

Cosa vuoi dire a chi sta affrontando un momento difficile come quello hai passato tu?

“Vorrei dire alle ragazze e ai ragazzi nella mia stessa situazione, che questo è un problema gravissimo. L’anoressia può portare alla sterilità e alla morte, e ci sono tanti modi per uscirne. Io sono stata aiutata da una nutrizionista e dalla psicologa, ma soprattutto dalla mia famiglia. Quando iniziate ad avere pensieri che non vi appartengono, dovete parlarne! Io sono stata fortunata, ormai è qualche tempo che ne sono uscita, ma c’è tanta gente che soffre per oltre venti anni, e su internet ci sono siti pro ANA, veri e propri forum che aiutano a capire come diventare anoressici che andrebbero assolutamente cancellati! E voglio anche dire a tutti i medici isolani, che quando una persona soffre così, la si deve aiutare, non rifiutare il caso, come è successo a me!”

Grazie Maria.

“Grazie a te!”

Una testimonianza in grado di rappresentare una realtà nascosta ad Ischia, che spesso sembra il vizio di ragazze e signore, ma che invece colpisce anche giovani adolescenti in crisi, insicuri. La riflessione parte dunque da qui.

 

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