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L’armatore Vittorio Morace: «romperemo il monopolio su Ischia»

Di MAURO IOVINO

ISCHIA – Gli abitanti dell’isola di Ischia non dovrebbero più giocare al “terno a lotto” per sapere se la corsa dell’aliscafo o del traghetto parte o meno. In fin dei conti viviamo nella località più produttiva dell’intera Regione e forse in Europa (in rapporto popolazione/estensione del territorio).

Una capacità ricettiva intorno al 40% rispetto a quella della provincia di Napoli e al 23% di quella della Campania. La ricchezza che produciamo vale il 34% della provincia di Napoli e 20% della Campania. Le imprese raccolgono da sole il 31% dell’occupazione industriale regionale. Accanto e attorno all’industria turistica – principale indotto dell’isola – il tessuto imprenditoriale ha saputo sviluppare un’ampia rete di servizi.

Numeri importanti anche perché i 31 mila posti letto devono essere venduti quotidianamente. Quanto resta invenduto in un giorno resterà invenduto per sempre.

Il prodotto Ischia, però, è stato martoriato da una serie di negatività che lo rendono sempre meno competitivo in un mercato dove tra le prime motivazioni di vacanza in una destinazione costituita da una piccola isola, c’è la comodità di raggiungerla.

Il successo di una destinazione sono le infrastrutture. Se la località ha difficoltà ad essere raggiunta o è scomoda viene subito scartata. Quante volte abbiamo ascoltato persone che lamentano del “caro trasporti” o delle corse annullate a causa “problemi tecnici” o che il mare con forza 4 è considerato, in alcuni periodi dell’anno impraticabile ed invece in altri periodi si parte anche con il mare forza 5, solo perché ci sono maggiori flussi di turisti, quelli in concomitanza con per particolari periodi festivi. Questo naturalmente vale per aliscafi e traghetti.


La nostra isola sta subendo negli ultimi anni un forte calo di presenze e questo è dovuto, indiscutibilmente, anche dalla difficoltà e scomodità di raggiungere la nostra destinazione e dai costi troppo elevati delle compagnie di navigazioni.

 

In questi anni abbiamo vissuto di monopolio e di “cartelli” e questo, nel 2014, non può essere tollerato. La concorrenza porta benefici a tutti. Anche agli stessi imprenditori che sono maggiormente stimolati ad inventarsi iniziative per recuperare passeggeri e quindi clienti.

 

Ma il beneficio maggiore è portato all’isola, agli isolani, al territorio e ai turisti. Questo significa anche maggiore occupazione nelle strutture ricettive, in quelle di ristorazione, nelle attività commerciali e nelle stesse società di trasporto. Insomma con la concorrenza ci guadagnano tutti.

Come abbiamo scritto nelle scorse settimane, Ischia è prossima, finalmente, a ricevere un nuovo gruppo imprenditoriale per i trasporti con la compagnia Ischia Lines spa, dell’armatore Vittorio Morace. Significa rottura del monopolio.
A lui abbiamo rivolto nella giornata di ieri alcune domande.

- Dott. Morace Lei ha deciso di sbarcare nel Golfo di Napoli per le tratte su Ischia. Per l’isola e gli isolani è una grande notizia in quanto da anni c’è di fatto un monopolio, quello dell’Alilauro e le poche corse della Snav e della società pubblica Caremar non hanno creato quella concorrenza dovuta che avrebbe permesso maggiore qualità e minori costi per i passeggeri. I problemi sui quali pendolari e turisti devono confrontarsi ogni giorno sono corse che saltano all’improvviso per i soliti “problemi tecnici”, mezzi vecchi, call center di biglietterie inesistenti (ed è il caso della Caremar), prezzi alti e servizio scadente. Insomma arriva Morace su un “cavallo bianco”?

«Certo, lo spero, lo spero sicuramente e ce la metteremo tutta per fare un servizio per lo meno come quello facciamo qua, in Sicilia».

- Lei sa che l’isola aspetta questo momento da anni e sono tutti contenti. Sicuramente questa è una cosa che le farà piacere, un punto di partenza positivo

«Certamente non le nascondo che ho avuto una serie di telefonate che mi hanno espresso compiacimento e in questi momenti sono importantissime».

- Lei ha origini partenopee. Quindi “un ritorno a casa”. Ci fornisce dettagli in merito alla tempistica, rotte e modalità varie?

«Noi siamo pronti, dobbiamo solo aspettare che le amministrazioni ci diano il via».

- Il via per le linee? Non ve le hanno ancora concesse?

«Esatto, non ce le hanno ancora concesse»

- Partirete dal molo Beverello o da Mergellina?

«Dal molo Beverello, per Mergellina non c’è la possibilità di ormeggio per il momento»

- Con destinazione finale porto di Ischia o porto di Casamicciola, dove andrete?

«Andremo ad Ischia porto ed a Forio, faremo due linee, una diretta per Ischia Porto e una per Forio»

- E quante corse al giorno?

«Ne abbiamo chieste dieci, però non so se riusciamo per quest’anno ad averle tutte, dieci per Ischia Porto e dieci per Forio, al giorno»

- Questa sua scelta arriva in un momento piuttosto caldo per il settore. C’è da tempo un braccio di ferro fra gli armatori e gli ischitani che lamentano, giustamente, prezzi troppo alti senza ricevere servizi, basti pensare che dieci anni fa Ischia-Beverello l’aliscafo costava 12 euro e ci impiegava 35 minuti esatti. Oggi, se tutto va bene, un’ora e il costo è di 17-18 euro. Insomma prezzi alti e servizi scadenti.

«Io credo che la concorrenza è essenziale in queste cose perchè il monopolio non è pulito. Quindi bisogna aggiustare le cose con criteri che il Golfo di Napoli merita. Non mi pronuncio ulteriormente su questo perché non vorrei scantonare. Ci tengo a dire che per il 1996 siamo stati i primi a costruire un aliscafo HSC e tutti ci ridevano dietro, con le tutte regole di sicurezze che sono adesso obbligatorie per le nuove costruzioni. E da quell’anno ne abbiamo costruito uno o due mezzi veloci per le linee che stiamo facendo».

- E questi mezzi dove vengono costruiti in Italia oppure all’estero?

«In Italia e qualcuno anche all’estero. Ma da poco abbiamo finito di costruire un cantiere specializzato esclusivamente in mezzi veloci. Abbiamo già costruito un aliscafo nuovo, ci sono novità enormi. Gli aliscafi da circa vent’anni non sono stati mai più migliorati. Noi già ne abbiamo costruito uno, ne faremo altri due e insomma ci sarà insomma una ventata di primavera nel Golfo per quel che riguarda i mezzi veloci».

- Ma ci faccia una confidenza. E’ vero che questa scelta di “sbarcare” nel Golfo di Napoli è dovuta al fatto che non ha “digerito” l’arrivo di Salvatore Lauro nella sua Sicilia dove con Ustica Lines lei è leader?

«Io a 30 anni sono stato nel Golfo di Napoli l’amministratore delegato dell’Alilauro aliscafo nel Tirreno e in un secondo periodo nella Snav, tutte le linee del Golfo di Napoli sono state tutte gestite dal sottoscritto. Sono andato via, in Spagna e poi di nuovo a Trapani dove ho creato la società Ustica Lines e dal 1996 abbiamo solo costruito barche nuove. Questo il nostro successo in Sicilia! Da buon napoletano il Golfo è sempre stato nel mio cuore ma mi sono astenuto per non dare fastidio, a Lauro, a Rodriguez, a tutti, sono sempre stato attento a non disturbarli perché ognuno ha i suoi problemi, e questo con grande rammarico, perché, il Golfo è sempre rimasto nel mio cuore. Alla veneranda età di 73 anni ho deciso di farlo, ma non lo faccio per dispetto a Lauro. Quando lui è venuto in Sicilia con la Siremar io l’ho accolto con le braccia aperte, non ho fatto assolutamente niente, certamente ho partecipato insieme con altri alla gara per la Siremar.

Ora è stata un’occasione buona per me per entrare nel Golfo di Napoli perché ripeto ce l ‘ho avuto per tutti questi anni nel mio cuore».

- Quindi non è una rivalsa contro Salvatore Lauro?

«Assolutamente no, anche se per tutte le cattiverie che ci sta facendo..»

- In che senso?

«Madonna santa, ci sta mettendo in croce a noi, alla Ustica Lines, a questo e quest’altro. Uno più si accanisce in questo e più io…»

- Ma perché lui non vede di buon occhio che voi venite nel Golfo di Napoli?

«Ma perché non posso venire nel Golfo di Napoli? Il Gruppo Lauro ha avuto problemi a venire qui in Sicilia? Noi, a differenza loro, stiamo riscontrando moltissimi problemi nell’entrare in servizio nel Golfo. È passato un mese e dobbiamo ancora avere le autorizzazioni. Certamente un ritardo è giustificabile, ma credo che adesso sia un pò troppo».

- Quindi lei pensa ci sia lo zampino di Lauro in questo ritardo?

«Certamente non lo posso dire però mi sembra che sia facile immaginarlo..».

- Nella Ischia Lines spa ci sono imprenditori ischitani?

«No»

- Come mai non ha voluto coinvolgere imprenditori ischitani? Eppure ci sono importanti tour operator sull’isola come Luigi Polito che con Imperatore Travel porta un grande traffico di passeggeri.

«Nella Ischia Lines spa non ci sono per il momento imprenditori ischitani, ma noi, appena ricevute le autorizzazioni, siamo aperti a chiunque voglia partecipare o unirsi in maniera seria e senza sotterfugi».

Sicuramente entreremo nel Golfo di Napoli questo è poco ma sicuro, possono ritardarci un poco ma non potranno mai proibircelo. Nel 2014 non possono verificarsi ostruzioni di questo tipo.

Io sono stato sollecitato da più parti per sbarcare nel Golfo. Imprenditori turistici, imprenditori del trasporto lo hanno chiesto a gran voce. Ciò significa qualcosa».

- Sappiamo che ha scelto come suo socio in questa operazione l’imprenditore Ruggero Vitobello. Come mai questa scelta?

«Si c’è e non ci sono altri soci. I soci della Ischia Lines spa sono “Ustica Lines” e “Vitobello”.

Immaginiamo che questo sia un colloquio informale tra noi. Che nessuno ci sente. Che messaggio vorrebbe mandare al presidente di Alilauro prima di iniziare questa nuova avventura in “casa Lauro”

«Voglio solo dire una cosa: io con Don Agostino, papà di Salvatore, ho avuto un rapporto meraviglioso, uomo in gamba, eccellente persona e di grande capacità. Dal figlio, invece, molte critiche..».

Noi siamo dalla parte della concorrenza che, come detto sopra porterà solo grandi benefici al nostro territorio. Se scopriremo anche in questo caso situazioni di cartello le denunceremo a gran forza perché il quotidiano “Il Golfo” rappresenta la voce dei cittadini stufi da anni di subire un servizio da terzo mondo.

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