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Procida, l’isola del Postino, l’isola di Troisi

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I procidani ricordano Troisi come un uomo alla mano nonostante la sua notorietà; tra questi Giovanni Scotto di Carlo che, a 23 anni, fu la controfigura proprio di Troisi

di Isabella Puca

A vent’anni dalla sua scomparsa e dall’uscita de “Il postino” l’isola di Procida è ancora oggi l’isola di Trosi. Tanti gli stranieri che, approdati sull’isola dalle case basse e dai colori pastello,  si emozionano passeggiando  nell’isola de Il postino. Dopo aver letto il romanzo di Antonio Skàrmeta, intitolato appunto “Il Postino di Neruda”, Troisi decise di trasportare nel mondo cinematografico questa originale e poetica favola moderna, aggiungendoci un tocco della sua tipica malinconia. Il comico dei sentimenti decise di girare la pellicola nell’isola di Procida, cercando di mantenere le caratteristiche di Isla Negra dove era ambientata la storia del libro. La piccola isola del Golfo fu l’ ultimo set prima della sua prematura scomparsa; egli morì infatti qualche settimana dopo la fine  delle riprese senza aver potuto gustare il successo del suo capolavoro. Nonostante il suo precario stato di salute Troisi volle comunque terminare le riprese, non si girava più di un’ora al giorno, recandosi sull’isola con un elicottero privato che atterrava sul campo sportivo “Mario Spinetti”. La storia si svolge a Marina Coricella, un  piccolo villaggio di pescatori che negli ultimi anni ha subito una serie di modifiche che però non ne hanno intaccato quel fascino unico e suggestivo. Altro luogo visibile nel film è il porto, non quello turistico con navi e odore di nafta ma quello dei pescatori sormontato da gabbiani dove, l’unico odore percepibile è quello del mare. La spiaggia, un tempo di Pozzo Vecchio, è ora quella del postino e, a occhi chiusi, lui è lì a parlare di poesia con gli occhi verso il mare. Anche il bar di Beatrice è ancora lì, l’atmosfera non è più la stessa, gli interni furono inoltre ricostruiti a Cinecittà, ma resta il frinire delle cicale che offrivano il sottofondo alla poesie celebrate da Mario. L’ufficio postale dove lavorava il protagonista interpretato da Troisi si trova invece in Piazza dei Martiri e la chiesa della processione è la Chiesa della Madonna delle Grazie. Il procidano Giovanni Scotto di Carlo, fece da controfigura a Troisi, l’emozione del ricordo è ancora tanta, «mi colpì perché – ha raccontato – nonostante fosse ormai famoso era un persona alla mano, disponibile nonostante fosse evidentemente malato. Era uno di noi e rimanemmo tutti molto male». Giovanni aveva appena 23 anni, fu scelto perché la controfigura ufficiale si ammalò ma le riprese non potevano fermarsi, «per me era un mito, – ha continuato Giovanni – in tanti venimmo reclutati ma la mia scelta fu casuale. Venni utilizzato soprattutto in fase di realizzazione della scena, quando Massimo era dietro la macchina da presa. Ero io di spalle, in qualche scena in bicicletta e nella scena in cui Mario e Pablo sono fuori la locanda a parlottare di come conquistare la Cucinotta». Nello speciale che la Rai, in questi giorni, ha dedicato a Massimo Troisi, i procidani hanno ricordato l’atmosfera che regnava su Procida durante tutto il tempo delle riprese. L’immagine dell’attore è quella di un uomo alla mano, che scherza e racconta barzellette, «quando c’è Il Postino in tv, -ha dichiarato ai microfoni Rai Fabrizio Borgogna – l’isola si collega come se fosse la finale dei mondiali».

 foto principale Il Postino pag 12MASSIMO TROISI IN UNA SCENA DEL FILM IL POSTINOTHE POSTMAN

 

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