Home Attualità Regno di Nettuno senza pace. I campi boe non arrivano neanche questa...

Regno di Nettuno senza pace. I campi boe non arrivano neanche questa estate e mancano i dipendenti!

0

L'accusa di Strada: «nessun campo boe perchè il capo ufficio tecnico del comune di Lacco Ameno non ha effettuato la gara»

Confronto con il Direttore Riccardo Maria Strada sull’Area Marina Protetta dopo la presentazione del nuovo Schema ISEA 2014 – 2016. Partono le accuse: ” la struttura esecutiva è inesistente”.

Di Marco Gaudini

ISCHIA  L’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” è gestita dal Consorzio di Gestione appositamente costituito tra i sette comuni che governano le Isole di Ischia e di Procida. E’ stata istituita da un Decreto del Ministero dell’Ambiente nel 2007 ed ha il compito di tutelare e valorizzare l’ecosistema marino dell’arcipelago flegreo.
Più nel dettaglio, all’Area Marina Protetta (AMP) è affidata la regolamentazione delle attività acquatiche in grado di modificare l’habitat dell’area, con specifico riferimento al diportismo nautico, alla pesca professionale e all’immissione di scarichi in mare (fognari e non), nonché, l’importante compito di coordinamento delle attività di ricerca scientifica sulla biodiversità animale e vegetale.
Da più di un anno a capo di questa struttura c’è il dottor Riccardo Maria Strada, appunto direttore del “Regno di Nettuno”.

Direttore come vi state preparando come Area Marina Protetta all’estate, momento in cui i flussi turistici e il traffico delle imbarcazioni aumentano esponenzialmente e pertanto possono essere un potenziale rischio per la salvaguardia del “Regno di Nettuno”?

«Prima di tutto c’è un concetto fondamentale, che l’Area Marina Protetta non è una creatura estiva, ma esiste 365 giorni l’anno. È chiaro che l’estate è un momento critico, vista la grande affluenza, la visibilità e visto il fatto che il mare viene goduto da molte persone quindi d’estate l’AMP si trova in una situazione di stress».

Ci sono delle novità in merito alle azioni che metterete in campo rispetto a quello fatto l’anno scorso?

«Non ci sono grosse novità, in quanto le attività dell’Area Marina Protetta hanno una linea particolare che si svolge sia d’estate che di inverno, sono attività di ricerca, di protezione, di monitoraggio, e di valorizzazione, ad esempio le attività di valorizzazione che noi intendiamo fare con le scuole si svolgono più di inverno che Foriod’estate. Ciò non toglie che d’estate i flussi sono maggiori e pertanto la cosa principale da attuare sono tutte le autorizzazioni, in quanto per utilizzare il mare del Regno di Nettuno bisogna essere autorizzati. Quindi è importante attraverso le autorizzazioni verificare e cercare di limitare l’invasione da parte di quelle persone che non hanno nessuna interazione di carattere economico e sociale con le isole di Ischia e Procida, ma che vengono solo ad usare il mare, specialmente senza portare nessun beneficio anche dal punto di vista economico».

Recentemente è stato presentato al Ministero dell’Ambiente il nuovo Schema ISEA 2014 – 2016, in poche parole a cosa serve e di che cosa si tratta ?

«E’ una cosa molto semplice, che è stata istituita dal Ministero dell’Ambiente per cui tutte le aree marine protette italiane, quando il Ministero lo richiede, devono adottare questo schema. E’ uno strumento per permettere a tutti di discutere della strategia dell’Area Marina Protetta, è un diagramma di flusso, con il quale si indicano gli obiettivi da proteggere e le minacce dirette e indirette che sono evidenziate con dei rettangoli di colore diverso.
Spiego con un esempio cosa si intende per minacce dirette e indirette: se pensiamo ai cetacei, come i delfini, è una minaccia diretta l’alta velocità delle imbarcazioni che possono impattare su un delfino, mentre la vocazione turistica che porta ad un affollamento in mare è una minaccia indiretta, che potrebbe, potenzialmente, impattare sulla risorsa che dobbiamo proteggere, in questo esempio i delfini».

Ci sono novità in merito all’istituzione degli ormai famosi campi boe, individuati come importanti strumenti di tutela per le AMP. Saranno prima o poi realizzati ?

«Le variabili per installare i campi boe, ovvero gli ormeggi per la nautica da diporto, quindi delle boe che eviterebbero di far gettare l’ancora sul fondo, legando l’imbarcazione alla boa senza creare danni, sono legate a due aspetti: uno sono le risorse economiche per poterlo fare, in quanto i finanziamenti per le AMP oggi sono ridotti al lumicino. Si potrebbero intercettare alcuni finanziamenti europei, e a questo punto scatta la seconda variabile, ovvero che i comuni che costituiscono il Consorzio di gestione siano d’accordo a permettere alla Area Marina Protetta di installare i campi boe, accordo che fino ad oggi non c’è stato, per la riluttanza di alcune amministrazioni».

Ma allora in che modo le amministrazioni locali collaborano con l’AMP?

«Le amministrazioni collaborano nel limite delle loro possibilità, anche i Comuni sono in grosse difficoltà finanziarie, in particolare hanno messo a disposizione un gruppo di dirigenti che mi affiancherà per sviluppare al meglio i progetti. Inoltre il comune di Forio ha dato in gestione in comodato d’uso gratuito per vent’anni una struttura al “Regno di Nettuno”, dove saranno allocati gli uffici della struttura dell’Area Marina Protetta, composti da cinque stanze più una grande sala riunioni. Si tratta di mettere a punto alcuni meccanismi con le amministrazioni ma pian piano ci arriveremo».

Da chi è composta la macchina organizzativa del Regno di Nettuno ? Quanti dipendenti ci sono ?

«Questo è il tasto dolente, perché la struttura esecutiva è inesistente. Io ho sempre chiesto che mi venissero affidate tre figure professionali: un impiegato amministrativo, un addetto di segreteria ed un impiegato tecnico. Ma fino ad oggi non ho avuto ancora riscontri. Questo è l’handicap effettivo del “Regno di Nettuno».

Ma quindi nell’Area Marina Protetta lavora solo lei?

«No, oltre me, c’è un dirigente amministrativo, che si occupa di contenziosi, c’è un responsabile finanziario, che si occupa degli aspetti contabili, e c’è un responsabile tecnico».

Quindi mi scusi, in sostanza, ci sono tanti colonnelli ma non ci sono i soldati? Possiamo dire che è oramai un “regno” senza sudditi?

«Si questa è la realtà. C’è una struttura dirigenziale ma non abbiamo impiegati».

Lei per il suo incarico quanto percepisce e da chi viene retribuito?

«Io sono dipendente del Consorzio di Gestione, che è creato con fondi ministeriali, e quindi in quanto Direttore dell’Area Marina Protetta, sono pagato con fondi del Ministero, e sono l’unico nella struttura dell’AMP a percepire una retribuzione. In merito a quanto sono retribuito, sarà pubblicato sul sito, nella sezione trasparenza».

Come avviene se c’è la collaborazione con la Capitaneria di Porto?

«Anche la Capitaneria di Porto ha ricevuto numerosi tagli alle risorse finanziarie. Per questo motivo, abbiamo stipulato una convenzione per la quale alla Capitaneria di Porto di Napoli, noi come AMP – “Regno di Nettuno” assicuriamo un determinato rifornimento in carburante, per integrare la sorveglianza dell’Area Marina Protetta. Pertanto annualmente forniamo alla Capitaneria 20000 euro di carburante per la sorveglianza straordinaria del “Regno di Nettuno».

In merito alle polemiche che ci sono state in merito alle multe effettuate alle grosse imbarcazioni dei super vip, qual’è la sua posizione e come vi regolerete quest’anno?

«Precisiamo per incominciare che le notizie diffuse all’indomani del 17 agosto dell’anno scorso sono delle bufale montate ad arte, perchè in quel periodo, secondo i rapporti della Capitaneria, è stata fatta una sola sanzione ad una nave da diporto (superiore ai 22 metri di lunghezza) spagnola per un importo di 332 euro. Quindi le notizie diffuse sono tutte false. Dare inoltre delle notizie allarmistiche sull’isola d’Ischia non giova a nessuno, ed è quindi stata un’azione sconsiderata.
In merito invece alle nostre azioni, abbiamo ottenuto un piccolo finanziamento, di 68.000 euro per l’installazione di quattro boe di ormeggio per navi da diporto a fronte di un fabbisogno di 15 boe che dovrebbero essere installate».

E quando saranno finalmente istallate le quattro boe?

«Io ho ottenuto il finanziamento, ho sollecitato il responsabile tecnico, ma c’è qualche lungaggine, in merito all’espletamento delle gare per l’installazione. Quando saranno posizionate le prime quattro lavoreremo per le altre».

Chi praticamente deve espletare gli atti per questa gara?

«La nostra struttura tecnica».

Quindi deve praticamente espletarla lei?

«Non io perché questi aspetti tecnici non sono di mia competenza. Io ho la competenza di programmare il tutto, ma poi se ne occupa il responsabile tecnico del Consorzio che è l’ing. Ungaro nonché capo ufficio tecnico del comune di Lacco Ameno».

Da quando lei è direttore cosa è cambiato nell’Area Marina Protetta e cosa è stato fatto?

«Dire che dal punto di vista pratico e materiale può sembrare che non sia stato fatto niente, in realtà abbiamo fatto un grosso lavoro di programmazione, dopo due anni di vuoto della vecchia gestione.
Abbiamo fatto il programma di gestione per sapere che tipo di interventi fare.
Io faccio il mio lavoro da dirigente, una cosa importante che è stata fatta è la ristrutturazione della nuova sede, poi abbiamo effettuato un monitoraggio sui cetacei dell’Area Marina Protetta.
Inoltre abbiamo impostato una serie di ricerche sulla conoscenza del “Regno di Nettuno”»

Non ritiene che tutta questa attività di programmazione molto teorica, penalizzi la tutela pratica dell’Area Marina Protetta ?
In sostanza non crede che mentre il medico studia il paziente muore?

«Assolutamente no. Questo è un campo in cui la programmazione è più importante dell’intervento pratico. L’area marina protetta si crea oggi per durare per sempre, quindi le radici devono essere solide, la programmazione pertanto è fondamentale. Il paziente è grave, ma quello che stiamo programmando è la cura, che trasformerà l’immagine e la sostanza di questo mare.
Si tratta ora di lavorare tutti nella stessa direzione, con la consapevolezze e la fierezza di essere in uno dei posti più belli del mediterraneo».

Infine, Direttore, cosa devono aspettarsi i tanti turisti e diportisti che quest’anno verranno ad Ischia in estate?

«Un bellissimo mare, e un ente gestore amichevole, e che possono chiamare in qualunque momento se hanno problemi, ed una Capitaneria di Porto, insieme ai Carabinieri, presenti a tutela e presidio dell’Area Marina Protetta».

NESSUN COMMENTO